compost

Cos’è il compost

Per chi si avvicina al mondo del giardinaggio ed è alle prime armi sicuramente questa parola sarà saltata fuori più di qualche volta, ma cos’è esattamente il compost? In questo articolo cerchiamo di darti alcune nozioni base affinché tu riesca a schiarirti le idee ed al tempo stesso capire se è qualcosa che anche tu puoi realizzare autonomamente.

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Cos’è il compostaggio?

Partiamo dalle basi, il compostaggio è il processo che realizziamo mischiando materia organica, sia di origine animale che vegetale, seguendo determinati criteri, con l’aiuto delle giuste condizioni ambientali e di migliaia di microrganismi che intervengono spontaneamente nel processo.In  sostanza si tratta di un meccanismo di decomposizione “controllato” che consente di ottenere una materia biologicamente utile.

Quindi, cos’è il compost?

Come avrai capito, il compost altro non è che materia organica in decomposizione che si utilizza per nutrire la terra. Il suo obiettivo finale è quello di funzionare come una sorta di integratore alimentare per le piante rendendo il terreno più fertile e la vegetazione più rigogliosa.A questo punto bisogna fare una differenza tra compost e humus. L’hummus è una materia completamente scomposta che si trova facilmente in natura, normalmente nel sottobosco. Il compost invece è frutto dell’azione dell’uomo ed a differenza del primo non è completamente decomposto.La funzione principale dell’humus è quella di funzionare come riserva naturale d’acqua. Essendo formato principalmente da aghi di pino, foglie e corteccia d’albero è come se fosse una sorta di spugna.

Come si fa il compost?

Ci sono due metodi per produrlo, entrambi si possono realizzare con vari tipi di compostiera, vale a dire un recipiente dove si ripone la materia organica a decomporre.

Le due metodologie differiscono per la presenza o meno dell’ossigeno.

Compostaggio aerobico

Il compostaggio aerobico avviene in presenza di ossigeno. In questo caso l’azione congiunta di batteri che hanno bisogno di ossigeno per vivere e dell’aria stessa. In questo caso si usa sempre una compostiera che presenta delle aperture che lasciano passare l’aria all’interno. Sarà necessario girare periodicamente il contenuto per favorire il passaggio dell’aria.Le compostiere più piccole alle volte hanno la forma di un barile e sono dotate di manovella per poter essere girate con facilità. 

Metodo Anaerobico

E’ il metodo più tradizionale ma che richiede più spazio e tempo. In questo caso il compost si ottiene in completa assenza di ossigeno. In questo caso dal momento che non c’è l’azione di nessun agente esterno oltre a quello dei microbi, i tempi “tecnici” saranno molto più lunghi. Altro piccolo svantaggio di questo metodo risiede nel fatto che per controllare lo stato d’avanzamento dei lavori l’unico modo è aprire il buco. Se il compost non è ancora pronto si rischia però di liberare nell’aria un odore davvero poco piacevole da respirare.

L’unica maniera per calcolare le tempistiche è con l’esperienza. Man mano che lo produrrai sarai in grado di capire quanto tempo ci impiegherà.Detto questo, il grande vantaggio è dato dal fatto che una volta scavato il buco e ricoperto, non bisogna fare assolutamente niente se non aspettare.

Dove si può produrre?

La buona notizia è che non si ha bisogno di grandi superfici per poter fare il tuo compost. Puoi infatti piazzare una compostiera tranquillamente in giardino oppure sul terrazzo. Esistono modelli che sono addirittura poco più grandi che un secchio per lavare i pavimenti.  Se hai spazio disposizione, bè il problema non si pone neanche dal momento che avrai bisogno di circa un metro quadrato di spazio per installare una compostiera oppure fare un buco.

L’unica accortezza che devi avere è che se lo produci vicino alle finestre di casa tua o di un vicino, dovresti evitare di utilizzare rifiuti domestici e preferire fogliame e residui del giardino stesso. Gli odori dei rifiuti organici “freschi” potrebbero essere difficile da gestire.

Autore dell'articolo: Marco

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